TU Delft in collaborazione con il comune di Charleroi

Charleroi, Belgio

Partendo dalla derive per la comprensione del paesaggio post industriale di Charleroi, siamo stati in grado di identificare la grande libertà che esiste in questa società. Sono queste qualità che ci hanno portano ad identificare la condizione di eterotopia, come definita da Michel Foucault nel 1967. Il nostro progetto agisce dentro, contro e per l'eterotopia. Non distrugge l’eterotopia ma ci permette di giustapporre la condizione eterotopica con elementi altrimenti incompatibili e inimmaginabili all'interno della società. Lo spazio del sito è occupato, tuttavia, lascia altri spazi liberi di essere occupati secondo le sincronicità della società. In contrasto con la necessità teatrale delle città di uno sviluppo economico, del nuovo e della produttività, il sito offre un altro modo di occupare lo spazio. Nel nostro progetto questo è legato ai sette peccati, come osservati e documentati a Charleroi. Lo spazio che rimane, in futuro, può essere sviluppato, come un parco divertimenti o ricadere nella rovinosa qualità di un giardino paradisiaco. Entrambe queste condizioni sono eterotopiche. È in questo spazio di speculazione dove il nostro progetto ha luogo e assume uni spazialità. Il progetto decostruisce e ricostruisce allo stesso tempo l'eterotopia, lasciando l'interpretazione alla società.
(in collaborazione con A.S. Schulte, M. Kolev, X. Roodbeen)

Departing from a derive in the understanding of the of the post industrial landscape of Charleroi we were able to identify the great liberty that exists in this society. It is these qualities that lead us to identify the condition of other spaces, as defined by Michel Foucault in 1967, pertinent to Charleroi. Our projects acts within, on, against and for heterotopia. It does not destroy heterotopia, but it allows us to juxtapose the heterotopian condition with elements otherwise incompatible and unimaginable within the society. The space of the site is occupied, however, it leaves other spaces that are free to be occupied according to the synchronicities of a society. In contrast to the theatrical need of cities for economic development, for the new and for productivity, the site offers another way of occupying space. In our projects these are the seven liturgical sins, as observed and documented in Charleroi. The space that remains , in the future, can be developed, similar to the famous leisure parks or fall back into the ruinous quality of a paradisiacal garden. Both of these conditions are heterotopian. It is in this speculative space of emergence that our project takes place and assumes space. The project deconstructs and reconstructs heterotopia at the same time, leaving the interpretation to society’s actors.
(in collaboration with A.S. Schulte, M. Kolev, X. Roodbeen)


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